domenica 20 novembre 2016

Overtoun Bridge - Il Ponte Dei Cani Suicidi

L'Overtoun Bridge, a Milton in Scozia, è un ponte costruito nel 1895 per unire tra le due sponde del fiume Clyde, da una parte il paese di Dumbarton..dall'altra la Overtoun House, una meravigliosa villa aristocratica nel tempo mutata in ospedale, poi in chiesa. Ma inizialmente abitata dal barone Overtoun e sua moglie. 
Il barone è appassionato di alchimia e ritualistica e si ritira spesso nelle sue stanze per questo.
Dalla morte della moglie, nel 1908, chi attraversa il ponte spesso dice di aver visto una presenza, o di sentirsi osservato, chi invece di sentire come uno stato di entusiasmo interiore diventare alla soglia del ponte, uno stato di angoscia. 
La presenza della moglie del barone Overtoun, denominata da tempo la "dama bianca" dal 1950 si fa notare in modo grottesco cercando la compagnia di cani che. lasciati soli a passeggiare, attraversando il ponte, arrivano agli ultimi parapetti e si gettano dal lato destro. 
Il ponte è alto 15 metri, molti cani muoiono all'impatto, altri invece miracolosamente salvi grazie a tappeti di muschio o altro, riportano comunque lesioni gravi. Alcuni tra i cani guariti, dopo giorni di convalescenza tornano sul ponte e dallo stesso punto..si gettano nel vuoto.
Ovviamente gli scettici provano a spiegarne il fenomeno cercando soluzioni razionali, come il forte odore di furetti o altri animali, come ultrasuoni che solo i cani possono udire, ed altre spiegazioni simili..ma nessuna di queste regge le domande che sorgono spontanee, come ad esempio, perchè questo accade sempre e comunque dallo stesso punto dell'Overtoun Bridge e i cani non si facciano problemi a gettarsi da 15 metri, tanto da spingere chi di dovere, a porre un cartello all'inizio del ponte con l'avvertimento: 
"Ponte pericoloso. Si prega di tenere i vostri cani al guinzaglio".











domenica 6 novembre 2016

Lo Spirito che vive in Biblioteca

Nel 1468, a Nerviano, paese in provincia di Milano, sorge il monastero degli Olivetani per volere del conte Ugolino Crivelli, facente parte di una famiglia feudale imparentata con i Visconti. Volere indotto da una presenza di luce che gli si palesa davanti più volte per chiedergli di erigere una chiesa, richiesta dapprima snobbata dal conte, il quale preoccupato di lasciare eventualmente troppo poco in eredità al figlio Antonio. A fronte di tanto temporeggiare, la presenza luminosa predice la morte del figlio. Che effettivamente avviene poco dopo.
Il conte allora prende in considerazione la richiesta e obbedendo, fa erigere il famoso monastero. 
Monastero che, ad oggi sede del municipio, ospita il suo corpo, seppellitovi dopo la morte.. e...si presume anche il suo spirito che si aggira nell'edificio adibito a biblioteca.
Testimonianze ufficialmente documentate dichiarano di sentire sussurri e passi, vedere libri cadere da soli o trovarli spostati, sentirsi osservati e vedere una sagoma luminosa aggirarsi tra gli scaffali. 
Sarà veramente il Conte Ugolino Crivelli che dopo la morte del figlio non si è più dato pace o semplicemente lo spirito di qualcuno, forse meno noto, ma con la passione e l'abitudine a stare in un luogo di libri da quando in vita?...
A mio parere, dopo aver chiamato una troup di indagatori del paranormale...che hanno provato la sua effettiva presenza documentata da video e foto, anche se chi non vuol vedere i fatti non li vedrai mai...basterebbe chiamare qualcuno in grado di chiedergli semplicemente...chi sia..e lasciarlo leggere in pace..



Fotogramma estratto dal video ed evidenziato con luce BN



Foto originale estratta dal video dgli IDP



Foto estratta dal video di ripresa degli IDP

mercoledì 2 novembre 2016

Tavola Ouija - L'esperienza di Estefania Gutierrez Lazaro - Un caso che ha scosso la Spagna -

La storia che espongo nelle seguenti righe non ha un tangibile serial killer,  ma una tangibile vittima di 18 anni. 
Siamo in Spagna, a Vallecas. E' il 1990 quando Estefania perde il suo fidanzato a seguito di un incidente in moto.  La perdita è incolmabile e anche se il tempo passa non riesce a superarla, vive il quotidiano con inerzia. Parlando di questo con la sua migliore amica decidono di provare a mettersi in contatto con lui, non sono esperte sull'argomento e forse più con leggerezza che con vera speranza si procurano una Tavola Ouija.
Appena il tempo lo permette vanno in disparte in un aula vuota e cercano a loro modo di mettersi in contatto con lo spirito del ragazzo. Accade però di essere scoperte dall'insegnante che le fa bruscamente interrompere quella che era comunque una seduta spiritica, anche se apparentemente poco seria...le ragazze vengono sgridate e mentre stanno uscendo dall'aula l'insegnante rompe la Tavola Ouija. Nei giorni successivi..in modo sempre più progressivo, Estefania inizia ad avere convulsioni, a vedere presenze nella sua stanza che a volte la invitavano ad andare con loro..Anche la famiglia testimonia di sentire in casa un atmosfera densa, di sentirsi osservati... e spesso udire rumori come catene o ciabatte che strusciano per terra.. 
Estefania è consumata, affaticata, logorata, fisicamente e psicologicamente, stanca di essere continuamente visitata dai medici che continuano a non concludere mai le visite, a non trovare una spiegazione e di conseguenza una soluzione.
Estefania Gutierrez Lazaro entra in coma e muore il 14 agosto del 1991.

La sua famiglia conosce la sensazione di essere osservata e di sentire rumori particolari...ma dal giorno della scomparsa di lei la situazione è andata addensandosi. Porte aperte e chiuse all'improvviso, mobili ritrovati spostati di metri senza che nessuno facesse nulla, crocifissi che cadono senza una spiegazione apparente, un forte vociare nella notte, segni di graffi alle pareti e sulle porte, ombre in movimento per la casa. Malgrado questa inquietudine continuano a stare li, limitandosi a raccontare i fatti, agli amici, ai vicini... fino a che una notte i fenomeni si sono fatti ingestibili e violenti, fino a spingere la famiglia Gutierrez a chiamare la polizia ed uscire di casa. 
La polizia arriva sul posto alle 2.30 cira del mattino, sale in casa e si trova nel mezzo di questi fenomeni devastanti e violenti, non possono fare altro che documentarli ufficialmente. 
Vedono un'ombra altissima e filiforme, crocifissi ruotare, e tutti i segni dei graffi delle precedenti esperienze, nella casa si gela, non riescono a restare. La mattina seguente la famiglia Gutierrez con la polizia provano ad entrare per decidere il da farsi, e trovano una delle foto di Estefania gettata a terra e bruciata dall'interno del portafoto.
La storia di Estefania Gutierrez Lazaro ha scosso molto la comunità Spagnola negli anni 90...
Ci si può credere come no a questi fenomeni...ma questo è quanto è accaduto. 
Non sono cose che accadono sempre o per forza, ciò nonostante non vuol dire che non esistano... 
Non starò qui a dirvi di stare attenti o di non provarci.. Anzi, il contrario...Ma fatelo con cognizione, coscienza e consapevolezza.



Tavola Ouija 



Estefania Gutierrez Lazaro



La foto bruciata di Estefania Gutierrez Lazaro che la famiglia trovò il giorno seguente



Il rapporto ufficiale steso in questura dalla polizia

La Casa Dalle 100 Finestre. - Modena -


Intorno alla metà del 700 vengono costruite tre ville a schiera, situate lungo la via vignolese, in quel di Modena. Nel corso degli anni sempre abitate da famiglie altolocate, grazie alle quali oggi si possono apprezzare gli interni meravigliosamente decorati da arte romantica ottocentesca ed affreschi..Motivo per cui il comune della zona a distanza di anni se ne premura il ripristino per renderle nuovamente abitabili.
La villa nella quale abiterei volentieri, delle tre, è quella al centro, la più alta.. Villa Buonafonte. Ovvero "La casa dalle 100 finestre"
Ci sono particolari energie che avvolgono questo stabile.
Fatti smentiti dagli ultimi proprietari che vendettero la villa negli anni 80 alla cassa di risparmio di Modena dell'epoca ..forse perchè ad oggi molto dispiaciuti della fine che rischia questo bellissimo complesso di 3 ville. Quindi portati anche a smentire cose che potrebbero solo far peggiorare la situazione di abbandono che il luogo ha ormai adottato.
Nel 1962 la figlia del proprietario è morta a seguito di un incidente automobilistico, avvenuto appena davanti al cancello dell'abitazione. La sedicenne è stata sepolta nei dintorni di casa per un dolore straziante dei genitori che non volevano separarsene, e avendo la possibilità di scegliere, scelsero come luogo di sepoltura proprio il giardino nel retro della villa. 
Il fratello della vittima nell'anno 2004 ha scritto ad un quotidiano esponendo il suo dispiacere per la fine che sta vedendo fare all'edificio che è stato per anni la sua abitazione non che un bene artistico e il suo dissenso per tutti gli atti vandalici che la villa riceve da curiosi a seguito degli eventi paranormali da lui smentiti.
Eventi che avvengono sporadicamente ma testimoniati da più persone... per esempio il tempo, che dentro la villa si allungherebbe di 6 volte il normale..nella convinzione di passare all'interno alcuni minuti..all'uscita si verrebbe a scoprire essere in realtà passate ore. 
Ogni tanto, se si riesce ad arrivare alla villa..oltre il cancello, si possono udire dei sussurri e intravedere la figura fievole di una ragazza che si aggira nei meandri dei tre stabili.
Le ultime righe della lettera di uno dei discendenti della famiglia che ebbe per ultima la proprietà della villa recita le seguenti parole : "E' evidente che la perdita di un complesso di cosi alto significato sarebbe un colpo durissimo per il nostro patrimonio storico e artistico.
Il suo recupero dovrebbe rappresentare un impegno civile per tutti".
Firmato  'Paolo Andalò Negroni Bentivoglio'
Questo pensiero mi trova perfettamente d'accordo. 
Visto comunque il potere di attrattiva che ha questa villa, che sia smentito o meno, suggerirei di finire il restauro e in attesa di compravendita da parte di un ente o di un privato, aprirla  al pubblico quando è richiesto. in modo da accontentare i curiosi e gli amanti dell'arte.... 
Oppure... se nell'arco degli anni..non si è riuscito a fare più nulla...o a portare a termine nessuna soluzione..pensare semplicemente che li ci sia qualcuno che vuole solo restare in pace.



Il complesso di tre ville al tempo in cui era ancora vissuto e abitato






domenica 30 ottobre 2016

La Vera Storia Di Hanako-San

A seguito dei bombardamenti su Tokyo, nel marzo 1945 molti edifici subiscono danni o vengono completamente distrutti ..più di 100.000 le vittime civili che si contano.
Per una vera e propria ripresa il Giappone deve attendere il 1947, ed è in questo anno storico che nei meandri della capitale, all'interno di una scuola elementare appena ricostruita dopo il bombardamento, iniziano ad accadere fatti particolarmente inquietanti.
Le scuole in Giappone sono strutturate in modo che le elementari vadano dai 6 ai 12 anni..le medie dai 13 ai 15 anni e le superiori dai 16 ai 18 anni.. In questione quindi pur se si parla di elementari si parla di bambini e di ragazzi..più nello specifico di bambine e di ragazze, che anche se di rado, dopo essere state nella toilette della scuola raccontano di sentirsi osservate, di luci che si accendono e si spengono come se dovesse andar via la corrente, di un bagno che sembra apparentemente chiuso, occupato, e di come senza veder uscire nessuno se ne schiuda la porta, rimanendo aperta di pochi centimetri.
Inizialmente non si da peso a questo racconto, non bastano una, due, o tre ragazze per dar credito alla cosa..fin quando nel tempo la storia si ripete più volte da più testimonianze. 
I racconti delle ragazze, spesso sconosciute tra loro, hanno molti punti in comune, soprattutto il piano della toilette, che è sempre il terzo, la toilette che è sempre e solo quella femminile, e la porta, che è sempre la terza contando dalla porta d'entrata.
C'è chi parla della luce, chi di sentire come una voce sussurrare, chi racconta della luce ad intermittenza e della porta dapprima chiusa come se occupata e poi ritrovata socchiusa senza che nessuno fosse entrato o uscito..ma in linea di massima i fatti sono questi.
Nel giro di circa 4 anni in molte hanno iniziato ad evitare i bagni del terzo piano, le più temerarie e affascinate dagli eventi invece hanno fatto ricerche sulla questione.
Dalle ricerche, dalle domande e dalle informazioni raccolte intorno al 1951 si viene a sapere che durante i bombardamenti, nella scuola che li sorgeva, prima della ricostruzione, vi fu il caos e tra le grida e le macerie molti bambini ed insegnanti riuscirono a salvarsi proprio perchè fecero in tempo ad uscire dall'edificio.
Ma durante i soccorsi trovarono il corpo di una ragazza di 12 anni, proprio li, nella terza porta della toilette femminile del terzo piano, indossava un'uniforme bianca e rossa, divisa poco comune ma possibile in quel periodo visto la guerra e quindi la mancanza di possibilità anche per le sartorie di avere stoffe uguali blu o grige per tutti, Non era riuscita ad uscire, pur accorgendosi di cosa stava accadendo, colpevoli alcune macerie che iniziando a crollare le bloccarono la porta.
Saputa la verità, le ragazze meno scettiche, o chi anche per una volta ha vissuto un "incontro" con questa presenza, hanno iniziato a portare qualche fiore, per lasciarlo alla toilette del terzo piano, dispiaciute per la brutta esperienza della ragazza. Da questo deriva il nome di "Hanako" ..letteralmente "bimba dei fiori"... 
Questo è tutto su di lei....Che ancora è li, incastrata tra questi due mondi.
Ad oggi la storia è dilagata a livello globale, diventando una leggenda metropolitana molto diffusa in quasi tutte le scuole elementari Giapponesi...in cui si dice che per evocarla basta andare alla terza porta della toilette femminile  del terzo piano e bussare tre volte ..e se fortunati, a seconda dei punti di vista, può capitare che lei risponda con un sussurro..e alla domanda "Sei Hanako-San?" ..dica "Si..Sono io"
Fonte di Anime, Manga, Creepypasta, Cosplay, Movie e Romanzi... Motivo di autosuggestione di massa, incrementata dallo stess degli studenti.. Lei ha sconfinato ma alla fine non vuol dire che non ci sia... 
Un abbraccio simbolico a Lei, Hanako-San e a tutte quelle vittime della stupidità umana che non hanno deciso di fare la guerra ma ne sono state vittime. 





Immagine tratta da un Horror Movie a lei dedicato



giovedì 27 ottobre 2016

Sakakibara - Serial Killer di Kobe


Chi conosce il manga "Another" o ne ha visto l'anime ha sicuramente famliarità con il cognome Sakakibara... cognome il quale nella versione originale, ha costretto il protagonista a cambiare scuola perchè vittima di bullismo in quanto pseudonimo di un ragazzo che nel 1997 lasciò un segno indelebile nell'opinione pubblica Giapponese. Un tocco di classe dell'ideatore Yukito Ayatsuji.. 
Siamo a Kobe.  E' il 1987 quando nasce Shin'ichiro Azuma. I problemi comportamentali si possono notare sin da quando è bambino. Passa il tempo libero a torturare e uccidere cani, gatti, ed altri animali, più volte la madre è stata richiamata ma senza risultato. L'unica linea educativa che pare abbia importanza per lei è quella scolastica.
Gli anni passano ed arriviamo al 1997. 
il 10 febbraio Azuma aggredisce due bimbe delle elementari e lo fa prendendole a martellate. Il mese dopo ripete la crudeltà colpendo alla testa una bimba di 10 anni che morirà dopo un paio di settimane di coma, lo stesso giorno dell'aggressione , mentre fugge, s'imbatte casualmente in una piccola di 9 anni..ferendola gravemente.
Le indagini sembrano ad un punto morto ma 2 mesi dopo Azuma torna a colpire..questa volta in modo più evidente e strafottente. Adesca un bambino di 11 anni portandolo in un posto isolato, lo strangola e abbandona il corpicino sul posto. Torna dal cadavere il giorno dopo, gli stacca la testa e la sfigura, tagliando la bocca a forma di sorriso e cavandone gli occhi, il giorno seguente la espone davanti al muretto della scuola di Kobe.
Quando il medico legale viene a prelevare il reperto, trova due foglietti incastrati dentro la bocca.."Forza, il gioco comincia! Miei cari stupidi poliziotti, provate a fermarmi" .. firmato SAKAKIBARA SEITO
Un po' sulle tracce del delirio di onnipotenza alla Jack The Ripper, in aprile, manda una nuova missiva di sfida, questa volta destinata ad un quotidiano del posto.
Ma.....Non proprio con il finale mai finito di Jack..Sakakibara viene arrestato il 28 giugno del 1997...Nel suo diario vengono trovati scritti in cui racconta come sacrificasse le vittime per un entità apparentemente esistente solo nella sua testa.
Affidato a strutture rieducative fino al 2004. Anno in cui compie la maggiore età. 
Ad oggi Sakakibara è libero, e con identità protetta.
E..no...tutto questo non è successo nel Manga ma nella reale quotidianità, da cui come spesso accade se ne traggono spunti per trame di fantasia...
Che raramente supera la realtà....



Sakakibara Seito - Shin'ichiro Azuma 



Missive di Sakakibara



Misaki Mei e Sakakibara Koichi (protagonisti del Manga "Another)

mercoledì 19 ottobre 2016

Guendalina - La vita eterna di Azzurrina (Castello di Montebello)

Guendalina nasce nel 1370 a Montebello di Poggio Toriana, vive in un castello del posto, controllata a vista dai genitori o da guardie designate per lei, Questo perchè nata Albina, e in quel tempo i nati come lei sono fonte di pregiudizi e dicerie. Per questo suo padre decide di tenerla segregata nel castello. 
La bimba nei primi anni di vita si abitua tranquillamente a giocare limitrofa a casa senza amici o senza uscire in luoghi affollati. Ma a 5 anni, proprio nel giorno del solstizio d'estate, mentre gioca a palla, è successo l'irreparabile. La palla sfugge al suo controllo, cadendo dalle scale e finendo in ghiacciaia. Guendalina la segue e finisce per cadere. Le guardie sentono l'urlo e accorrono nel sottoscala, non trovando però ne la palla ne la bimba. Essendoci una sola entrata non c'è stata spiegazione per l'accaduto. Così è stata dichiarata scomparsa.
Ad oggi, mettendo insieme varie dichiarazioni, si pensa che Guendalina, Adelina per i famigliari e "Azzurrina" per i compaesani che le diedero questo soprannome grazie al suo tocco albino, sia ancora presente in qualche modo tra i meandri del castello di Montebello, chiamato ai giorni nostri Rocca dei Guidi di Bagno.
La sua presenza è nota ma si fa sentire fortemente, più di ogni altro giorno.. ogni cinque solstizi d'estate..l'ultimo è stato il 21 giugno del 2015.... Se volete andare a trovarla...tenete i conti.....



Tela di Guendalina (Azzurrina)



Interno del castello. (Dietro la piccola ringhiera, la botola da cui Guendalina è scomparsa)

lunedì 17 ottobre 2016

La Canzone Maledetta - Hungarian Suicide Song

E' cosa risaputa che nel mondo della musica vi siano state spesso mosse strategiche per immettere nuovi successi nelle classifiche.. da testi composti con doppio senso, a registrazioni con messaggi nascosti se ascoltate al contrario e altre idee di genere. Di queste però non tutte nascono come idee di marketing, ed è di queste che mi piace trattare. 
Oggi parlerò di una melodia meravigliosa per chi ama l'era dello swing.
"Szomorú Vasárnap", Canzone Ungherese nata nel 1933 da Rezső Seress che ne compose la melodia e da László Jávor che ne scrisse il testo. E' nel 1935 però che Pál Kalmár la interpreta regalando alla canzone il successo meritato. Divenne al tempo uno dei pezzi jazz più coverizzati e ripetuti diventando famosa in America e in Europa con il nome di "Gloomy Sunday" ..un punto di riferimento del genere Jazz e Swing.
Passa circa un anno per rendere questa canzone ufficialmente un grande successo storico ma al tempo stesso una storica maledizione chiamata "Hungarian suicide song", questo perchè all'epoca si è notato un aumento di suicidi che come filo conduttore portavano tutti "Gloomy Sunday".
La BBC è arrivata al punto di vietarne la trasmissione anche della versione cantata come cover da Billie Holiday. Questo fino ai giorni nostri. Il divieto infatti è stato cancellato solo nel 2002.
Una donna a Londra, è stata trovata morta, suicida. Overdose di barbiturici. Con la canzone che si ripeteva in loop dall'apparecchio stereo.
A Berlino, durante un concerto Live, un ragazzo ha richiesto proprio "Gloomy Sunday" .. è stato trovato il suo corpo il giorno dopo. Si era sparato.
Uno studente della Horbart College a New York, la sera di fine anno scolastico si è tolto la vita. Un suo amico durante la testimonianza ha dichiarato di averlo sentito dire "è una domenica tetra, lo farò stanotte".
Questi sono solo alcuni esempi dei casi emersi da questa storia..
E' invece un tetro lunedì del gennaio 1968 quando l'autore della canzone maledetta, Rezső Seress Muore. Gettandosi dalla finestra della sua casa, all'ottavo piano di un palazzo in Budapest.
Che siano coincidenze o forti sensibilità scavate da questo Do minore di "Gloomy Sunday"... è un punto di vista personale...
Buon Ascolto.....









Foto: Rezső Seress,  László Jávor


Foto: Spartito Gloomy Sunday 



domenica 9 ottobre 2016

Ospedale Psichiatrico Infantile. Aguscello.

L'angoscia che si racchiude tra le mura dell'ospedale psichiatrico infantile di Aguscello avvolge appena si è davanti al cancello. Questa struttura in provincia di Ferrara è fatiscente, pericolante in qualsiasi punto. 
La struttura è stata edificata nel 1870 e nasce come abitazione privata, cambia spesso proprietari, fino ad arrivare al 1933..anno in cui passa di proprietà alla famiglia Bernardi.
Amelia Guerra, moglie del dottor Giovanni Bernardi rivaluta l'edificio da uso privato ad ospedale, specializzato ad accogliere malati di tubercolosi. Questo per 7 anni, fino a quando la famiglia Bernardi decide, nel 1940, di vendere alla Croce Rossa, che trasforma l'ospedale adibito a malati di tubercolosi ad ospedale psichiatrico infantile, per bimbi fino ai 13 anni.
La struttura rimane attiva per 30 anni, di proprietà della Croce Rossa e gestita da suore.
Quello che si dice sul comportamento delle suore nei confronti dei piccoli non fa certo onore. Sicuramente bambini difficili da gestire ma pur sempre bambini chiusi tra delle mura e sicuramente sotto controllo, alcuni di essi rinchiusi li solo perchè abbandonati ma senza problematiche psichiche. A questi bambini aspettano torture fisiche e psicologiche. Tra i resti che si possono trovare in questo ospedale psichiatrico, tra lettini e giostrine, apparecchiature adibite all'elettroshock.
Il dolore aleggia ancora tra queste pareti, impregnate di sofferenza e di urla strazianti.
Più che mai dal 1970, quando l'edificio è stato abbandonato di fretta. Sulle motivazioni vi pesano un paio di ipotesi, le cui unite probabilmente danno forma alla verità... 
C'è chi parla di un epidemia virale e chi di un incendio doloso appiccato dalle suore ai piccoli ospiti della struttura, rinchiudendoli in una stanza all'ultimo piano con l'impossibilità di salvarsi. 
Un epidemia virale sfuggita al loro controllo può averle portate a pianificare una soluzione drastica e crudele. Una decisione sicuramente non così difficile per chi abituato a trattamenti terrificanti.
Ed è proprio dopo quel giorno, che nella solitudine di quelle mura i piccoli ospiti giocano, ridono, piangono e a volte ancora gridano..condannati a dimorare li.....per sempre.
















giovedì 6 ottobre 2016

Augusta Lehrke

Augusta Lehrke nasce il 21 luglio del 1878.
E' una donna austera, dall'aspetto severo, i capelli raccolti e lo sguardo vitreo.
Con i suoi fratelli e le sue sorelle sono in undici. Cresce in questa numerosa famiglia fino a che nel luglio del 1900 va in sposa a George Gein, un uomo alcolizzato e violento. Dal matrimonio comunque nascono due figli maschi Edward ed Henry.
George è quasi sempre disoccupato e Augusta fa da madre e da capofamiglia. Lavora in una drogheria del paese fino a mettersi da parte abbastanza denaro da acquistare una fattoria, che diviene la definitiva abitazione della famiglia Gein.
La mentalità molto religiosa di quel tempo non contempla il divorzio e cosi il matrimonio dura nel tempo.
Augusta sembra una madre come tante, pronta a sopportare e fare sacrifici per il bene dei suoi figli....ma qual'è il suo lato oscuro?.... 
Forse proprio questa mentalità fortemente religiosa e ossessiva ha reso la sua educazione verso i figli..maniacale e malata.
Isolandoli dal resto dei coetanei, rinchiudendoli in una vita tutta scuola e lavoro. Le è facile il plagio da fanatica luterana religiosamente inquadrata, per la quale le donne sono tutte prostitute ...ad eccezione di lei ovviamente... e in un mondo nel quale il sesso serve solo per procreare. 
Le piace ritagliare del tempo, nel pomeriggio, per leggere ai figli qualche passo dell'Antico Testamento, in particolare passi in cui si parla di morti e punizioni divine.
Quando i figli raggiungono la pubertà lei diviene ancora più attenta e severa con loro  per quanto riguarda la sessualità. Se sorprende i figli a masturbarsi o ne ha anche il solo sospetto, da loro forti punizioni. come per esempio buttare acqua bollente sui genitali. Non è certo una madre equilibrata. Nel 1940 il marito George Muore e lei rimane sola con Edward ed Henry la situazione rende più forte questo  psicologico cordone ombelicale che lega i figli a lei e alle sue idee nei successivi 4 anni.
Vuole rimangano vergini ..ma Henry nel 1944, superati i 21 anni inizia a ribellarsi..ad avere le sue idee e le sue passioni..disobbedendo. 
Su di lui grava una misteriosa morte....si dice scoppiò un incendio nella fattoria... ma quando trovarono Henry la causa della morte risultò un colpo efferato in testa..malgrado questo il medico legale chiuse la questione dicendo ufficialmente che morì di asfissia.
La deduzione non è difficile, ma non ci furono prove a carico della madre.
Questo perchè fu solo l'ideatrice di questo cruento omicidio, plagiando il figlio Edward usando le sue paure lo fece agire al posto suo. Fece in modo che un figlio uccise l'altro. 
Per due anni ancora vive con suo figlio Edward....in questo amore morboso e religiosamente ossessivo superando un primo ictus. Fino a che Augusta muore il 29 dicembre 1945 colta da un secondo ictus.
Edward rimane solo, senza il suo ossessivo mentore. Senza il suo punto di riferimento morboso.
Augusta rimane nelle macabre cronache, non tanto per il tipo di madre e donna che è stata, o per l'omicidio che ha saputo organizzare anche se mai ufficialmente provato, ma per aver saputo creare uno dei serial killer più famosi di sempre.
Ed Gein.